Il progetto di Enoteca Rosso Morellino, l’Enoteca del Consorzio di Tutela del Morellino di Scansano, nasce con l’intento di creare una postazione di interfaccia tra il pubblico (cittadini o turisti) ed il produttore. L’areale della denominazione è molto grande ed un punto di accoglienza al centro della Docg, dove è possibile degustare tutti i vini dei consorziati, è una opportunità per la denominazione, per farsi conoscere in tutta la sua misura, ma anche un’ opportunità per gli appassionati (esperti o neofiti che siano) di entrare in contatto con una quantità di etichette altrimenti difficile da reperire. La sala dove sono esposte tutte le bottiglie affascina per la sua bellezza e per i colori delle oltre 100 etichette a scaffale, infatti tutte in fila si presentano allegramente in un solo colpo d’occhio! Le bottiglie sono disposte in ordine alfabetico per non creare influenze nella scelta, ma è nel nostro racconto che pensiamo di offrire un servizio apprezzabile guidando i clienti all’interno delle molteplici sfaccettature del Morellino. Ci piace presentare l’enoteca con le sue etichette prima di tutto collocandole nel territorio, in modo che nella scelta della degustazione o dell’acquisto si possa avere un’idea sulla provenienza del vino: se arriva da vicino al mare, dall’entroterra, dalle prossimità di un bosco o dalle pendici dell’Amiata. Teniamo al fatto che si possa decidere di degustare un vino che provenga da uve allevate a 500 o a 200 metri sul livello del mare, da un terreno argilloso o marnoso, calcareo o sabbioso. Raccontiamo anche se i vigneti sono esposti a Nord o a Sud, se sono ventilati o meno e diamo molte altre informazioni utili a comprendere il Morellino e quindi anche utili a decidere il vino perché sia vicino ai propri gusti o magari lontano, proprio per provare nuove esperienze. Chiunque sia il Produttore, per noi in enoteca, esso rappresenta una Famiglia della quale ci piace raccontare le storie, i progetti, i percorsi fatti per arrivare ad oggi, piccole tessere del mosaico di antropizzazione di questo grande territorio. Da ogni storia emergono stili e tecniche diverse, da ogni stile emerge il pensiero originale dei nonni o dei genitori di chi oggi si trova a produrre questo storico vino toscano. Tra le nuove realtà possiamo trovare giovani produttori con idee avveniristiche e stili non convenzionali, oppure possiamo trovare produttori meno giovani che hanno cambiato tutto per venire proprio qui in queste splendide campagne e lanciarsi in una seconda vita. Ognuno di loro alla base della sua storia è unito all’altro da una passione innata, quella per un “monumento” nazionale: “Il Sangiovese”, uva che a volte dona vini austeri e longevi ed a volte ce li restituisce freschi e beverini, ma che comunque spicca nel panorama nazionale dei vitigni come il simbolo di una grande regione enologica, la Toscana, che a sua volta nel palcoscenico vitivinicolo mondiale si distingue come eccellenza indiscussa, quasi irraggiungibile, in gran parte proprio grazie al Sangiovese. Il Sangiovese è il principe della denominazione, tutti i produttori sono infatti tenuti ad utilizzarlo per un minimo dell’85% ma possono, e spesso lo fanno, usarlo anche in purezza. Un vitigno versatile come detto, che qui nella bassa Maremma, è stato da sempre utilizzato per ottenere vini freschi, da tutti i giorni, dalla beva snella, agile e raramente affinati in legno, dotati quindi di una importante acidità ed un tannino vibrante, destinati ad un consumo immediato. Negli anni però, vuoi l’influenza degli stili delle denominazioni toscane più iconiche, vuoi per la ricerca di mercati diversi dalla Maremma, vuoi perché il vitigno si presta anzi si “dona” all’affinamento, i produttori si sono evoluti in tecniche ed hanno affinato stili dove, quella con l’utilizzo del legno, ha acquisito sempre più un posto di rilievo tra le versioni proposte. Oggi la versione “annata” quella non evoluta appena citata come versione originaria, rimane la più prodotta e quindi ovviamente la più consumata, ma devo dire, ormai da attento consumatore e somministratore, prende sempre più campo la versione non ufficialmente definita “intermedia”. Non è una Riserva ma per una parte della massa o per tutta, e non per 12 mesi ma probabilmente per 6/8, sosta in un contenitore di legno, non necessariamente in una barrique, raramente di primo passaggio. Si ottiene dunque una versione evoluta rispetto alla prima, i toni diventano infatti più scuri, i profumi dei frutti più maturi, e le note speziate sfociano in sbuffi più dolci ed esotici rendendo la sosta nel palato più rotonda e vellutata. Poi esiste la versione Riserva la quale deve maturare per 24 mesi prima di uscire in commercio e di cui minimo 12 li deve spendere all’interno di un contenitore di legno. Le Riserve che quindi avranno sostato dai 12 ai 24 mesi in barrique e/o altro contenitore come può essere il Tonneaux o una botte grande, si distingueranno per complessità e struttura, per i loro profumi fruttati ma declinati dalle note speziate e balsamiche, e per avere al gusto una quantità di sfumature importante convogliata a sua volta in una trama tannica che completa il vino e lo rende ricco, persistente ed assolutamente longevo. Le fermentazioni, per tutte le versioni, avvengono spesso in acciaio ma molte volte anche in cemento e rare volte in legno. Sempre più aziende virano al Biologico, abbiamo diversi Vignaioli Indipendenti, alcuni Biodinamici e Vegani. Il senso di questo locale è quello di rappresentare una storica denominazione toscana, il tema ispirante è quello del racconto, dell’ informazione, del Morellino si, ma anche di tutto ciò che è a lui legato: il territorio e altre iniziative locali di vario genere. Anche nella scelta dei prodotti dei nostri taglieri di salumi e formaggi siamo molto attenti alla territorialità scegliendo solo referenze locali. Quest’anno (spoiler) abbiamo previsto una importante novità mirata ad accontentare tutti gli avventori, infatti tra non molto inseriremo in carta anche le bollicine delle cantine consorziate, senza mai perdere di vista però la missione originale: Il Morellino di Scansano!! “Morellino di Scansano Docg” è il nome di una denominazione che si è evoluta molto, “Enoteca Rosso Morellino” è il nome del posto dove volgiamo raccontare questa sua storia lunga già 45 anni. Emiliano Leuti